Filosofia: S.Tommaso d'Aquino


S. TOMMASO D’AQUINO
Spunti di riflessione filosofici su S.Tommaso

Nato a Roccasecca nel 1225, muore a soli 49 anni ed è un tipo taciturno (non a caso è definito il bue muto). A differenza di Agostino che era platonico, egli si mostra aristotelico. Tra le sue opere spicca la “Summa Teologiae”. Rivisita Aristotele in base alle proprie esigenze intellettive.
Dio e la dimostrazione della sua esistenza in cinque vie
Dio è atto puro di esistere, trae la propria esistenza da sé stesso. L’essenza di Dio coincide con la sua esistenza, in quanto Dio non è creato da altri. Nulla è in potenza ma traduce tutto completamente in atto. Ci sono cinque vie per dimostrare l’esistenza di Dio:
-ex fine: osservando la natura ci rendiamo conto che tutto ciò che ci circonda verte a un fine: si arriva ad un fine ultimo che è Dio
-ex grado: ogni cosa che noi abbiamo è tra il maggiore e il minore. E’ necessario arrivare al massimo grado oltre il quale non c’è nulla e sotto il quale c’è tutto, cioè Dio.
-ex possibili et necessario: qualcosa di eterno, valido sempre e non qui ed ora. Ogni cosa è possibile ma non necessaria, tutto ciò che ci circonda può anche non esistere. Si deve supporre che ci sia qualcosa di non possibile ma necessaria e cioè Dio. Noi siamo possibili ma Dio è necessario, universale, valido per tutti e giudicante tutti.
-ex motu: ogni cosa che noi vediamo è un movimento che ha una causa ed un effetto. La causa ultime che determina le altre cause non può che essere Dio.
-ex causa: esiste una sola causa ultima e cioè Dio.
Le caratteristiche che emergono quindi sono di un Dio necessario, fine ultimo, motore immobile e causa ultima di tutto. Il presupposto di S. Tommaso è comunque l’esistenza di Dio.

Come parlare di Dio per S. Tommaso
-Via negativa (ciò che non è): Dio non è finito, limitato, imperfetto. E’ una ricerca di aggettivi attaccati alle cose per poi negarle a Dio.
-Via positiva (ciò che è partendo da ciò che non è): eterno, illimitato, perfetto.
-Via causalità: osservando la natura vedo che c’è una causalità finale per eccellenza
-Via eminenza: attribuzione a Dio di tutti i vari aggettivi in forma superlativa assoluto.
Dio non è finito/ Dio è eterno/ Dio è causa finale e iniziale/ Dio è buonissimo.

E’ quindi atto puro di esistere, e la sua essenza coincide con la esistenza
(essere personale = essere nel mondo)

Dio tradotto nella propria esistenza non sceglie perché libero e crea ed è eterno poiché il suo essere è libero e quindi anche la sua esistenza. Il rapporto di Dio con l’uomo è di partecipazione ma non dipendenza. L’uomo agisce e cerca la traduzione della sua esistenza senza riuscirci, ma cerca di giungere a Dio. E’ quindi diviso in due, a metà tra angeli e terra (razionale/irrazionale). Dio invece legge subito dentro.

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