Minerva fu la divinità romana della guerra, della saggezza e la protettrice degli artigiani. Da un punto di vista mitologico, la figura di Minerva deriva da quella di Atena, suo corrispettivo nella mitologia greca.
Come per Atena anche per Minerva l'animale sacro è la civetta, talvolta il gufo.
Il termine Minerva fu probabilmente importato dagli etruschi che la chiamavano Menrva. I romani ne confusero il nome straniero con il loro lemma mens (mente) visto che la dea governava non solo la guerra, ma anche le attività intellettuali.
Minerva era la figlia di Giove e di Metide. Venne considerata la divinità vergine dei guerrieri, della poesia, della medicina, della saggezza, del commercio, delle arti, nonché inventrice della musica. Con il termine di Minerva Medica, fu la protettrice della medicina e dei dottori.
Adattando il mito greco di Atena, i Romani le attribuirono una nascita non naturale, dovuta piuttosto ad una terribile emicrania di Giove. Vulcano ne aprì la testa traendone Minerva, già dotata d'armatura e scudo; questa immagine ha influenzato gli scrittori occidentali nel corso degli anni.
Publio Ovidio Nasone la definì divinità dai mille compiti. Minerva fu adorata in tutta l'Italia, nonostante solo a Roma assumesse un aspetto da guerriera. Viene solitamente raffigurata mentre indossa una cotta di maglia ed un elmo, completa di lancia
I Romani ne celebravano la festa dal 19 al 23 marzo nei giorni che prendevano il nome di Quinquatria, i primi cinque successivi alle Idi di marzo, a partire dal diciannovesimo nel Calendario degli Artigiani. Una versione più contenuta, le Minusculae Quinquatria, si teneva dopo le Idi di giugno, il 13 giugno, con l'uso di flautisti, molto usati nelle cerimonie religiose. Il culto di Minerva era tenuto sul Campidoglio e faceva parte della Triade Capitolina, insieme a Giove e Giunone. Nella Roma attuale si può visitare la Piazza della Minerva, nei pressi del Pantheon.
Nel 207 a.C. una gilda di poeti e attori venne creata per fare offerte votive nel tempio di Minerva sull'Aventino. Tra gli altri membri merita una menzione speciale Livio Andronico. Il Santuario Aventiniano di Minerva rimase un importante centro culturale per gli artisti per la maggior parte della Repubblica Romana.
In un'opera di Plutarco, "Pericle", Minerva appare a Pericle in sogno ordinando delle cure per un cittadino malato di Atene. Dopo questo episodio venne eretta una statua in bronzo in onore delle divinità Ermete e Minerva.
Fonte: wikipedia.org
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