Francis Bacon



FRANCIS BACON - FRANCESCO BACONE
Il contesto storico
Rinascimento e scienza: nel 1543 inizia l’era della teoria eliocentrica elaborata da Nicolò Copernico. Si passa dal geocentrismo all’eliocentrismo, e vengono definiti i due movimenti della terra: quello di rotazione e quello di rivoluzione. C’è la nuova era scientifica dunque, con il De rivolutionibus ab orbita.
Francis Bacon: un filosofo aristotelico
Alla corte di Elisabetta I il padre del filosofo inglese lavorava come guardasigilli. Alla morte proprio Bacone subentrò in questa mansione, che gli provocò anche danni giuridici vista l’accusa di usura sotto il regno di Giacomo I (venne rinchiuso nella torre di Londra). Una volta liberato e prosciolto, Bacone decise comunque di non continuare questo lavoro e si ritira dedicandosi alla filosofia. Può definirsi un aristotelico, anche se man mano si allontana dal maestro. Egli afferma che un filosofo prima osserva la natura, come diceva appunto Aristotele, ma in seguito deve sperimentare e non rimanere seduto a guardare.
Citazione: “Bisogna dominare la natura”.
Gli idola di Bacone: i fantasmi e i pregiudizi
Ci sono dei pregiudizi fissi, delle cose di cui abbiamo paura anche se non esistono: un po’ come i fantasmi, ci sono degli idola, che vanno combattuti e arginati.
a) Idola Specus: i pregiudizi della specie, che dipendono dalla nostra educazione e dalla nostra morale. Sono sicuramente soggettivi.
b) Idola Tribus: sono quelli comuni a tutti gli uomini (anticipazioni, giudizi affrettati).
c) Idola teatri: false dottrine di cui però si fa parte.
d) Idola Phori: parole inventate, capite male, senza un significato concreto. Sono termini non tangibili (anima, Dio, mondo).
L’obiettivo dell’uomo deve essere quello di liberarsi dai fantasmi, dagli idola.
La natura
Per quanto concerne la natura è necessario affidarsi ad un metodo induttivo per analizzare i fenomeni (la realtà come essa appare). Bacone elabora delle tavole per eseguire quest’analisi in maniera accurata:
a) tavola della presenza: quanto un fenomeno è presente
b) tavola dell’assenza: quanto un fenomeno è assente
c) tavola dei gradi: comparazione di maggioranza/minoranza
Si giunge poi alla prima istanza, una sorta di conclusione che consiste nel fare ipotesi dopo aver raccolto i dati (Vendemmiatio). Un’analisi più accurata e specifica consente di giungere ad una istanza cruciale che sarebbe poi la legge generale.
Per arrivare alla verità però non c’è un metodo preciso e scandito nel tempo: Bacone dice proprio che la verità è figlia temporis, ovvero figlia del tempo, soltanto il tempo darà ragione o meno.
Nel discorso della natura, e in generale nella filosofia di Bacone non c’è Dio: non viene contemplato, sono molte le difficoltà di conciliazione che il filosofo trova tra religione e scienza.
Uomo -animale
I pensieri vengono associati agli animali: la formica, il ragno e l’ape.
La formica non elabora la natura ma prende e deposita: è una chiara allusione agli aristotelici, pieni di lavoro ma che mettono soltanto in cantina senza elaborare. Pura e semplice osservazione.
I ragni sono invece allegoria per i razionalisti, non riescono a uscir fuori dalla propria ragione (filosofia imprigionata) come se fossero intrappolati da una ragnatela.
Infine le api: il loro lavoro col nettare è come gli scienziati, baconiani, che non si limitano all’osservazione ed al razionalismo ma lavorano la ragione.

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