"Lilibe" diventa un evento: presentate le poesie di Ignazio Zito al Dopolavoro FS di Velletri

Il rilancio della struttura, la presentazione di un libro di poesia ed un brindisi natalizio: chiude così l'anno il Dopolavoro Ferroviario di Velletri, che dopo un periodo di buio annuncia l'intenzione di voler tornare a "splendere" grazie all'apporto e al contributo umano di nuove forze. Sabato scorso la prima iniziativa di una lunga serie, come spiegato dai relatori.  

Tutti la conoscono, ma non molti la frequentano: è la struttura del Dopolavoro Ferroviario, imponente e limitrofa alla stazione FS ridotta allo stato di solo parcheggio negli ultimi tempi. La chiusura del ristorante - avvenuta già da quattro anni - e il progressivo spopolamento delle persone che lo rendevano vivo con le loro realtà associative (bridge, scuola di dama, carte, centro anziani e così via) avevano lasciato in ombra l'associazione nazionale presieduta a Velletri da Ermanno Pastina. Nell'ultimo mese però qualcosa è cambiato, e sabato scorso si sono visti i primi risultati di un progetto a lungo termine che dovrebbe portare ad una completa riqualificazione culturale e materiale del Dopolavoro.
L'evento - la cui organizzazione è stata affidata a Rocco Della Corte, direttore di Velletri Life - è coinciso con la presentazione del libro di poesie "Lilibe" scritto da Ignazio Zito. Una raccolta di versi, aventi come tema principale La recitazione dei versi da parte di Ignazio Zito l'amore per la donna e per la Sicilia.
L'ex ferroviere e socio del DLF veliterno ha deciso di mettersi in gioco con la pubblicazione delle sue poesie, finora inedite e apparse soltanto on line in minima parte sul blog Centauro 50, riscuotendo numerosi applausi tra i presenti. La sala un tempo adibita a ristorante è stata completamente restaurata grazie al lavoro di volontari, i quali con un forte spirito di sacrificio hanno contribuito a rendere accogliente il posto con pochi spiccioli e tanta buona volontà. A presentare l'iniziativa è stato Rocco Della Corte: "Sono molto contento di dirigere i lavori. Se oggi vedete una sala accogliente, riscaldata e in piena atmosfera natalizia lo dovete al lavoro di persone - come Italo e Domenico in primis - che si sono date veramente da fare. Quando siamo entrati qui c'era da mettersi le mani nei capelli, ma giorno dopo giorno si sono cominciate a vedere le differenze e in tempi record abbiamo recuperato una grande sala aprendola al pubblico. Vogliamo fare qualcosa di positivo, dando seguito a questa iniziativa e dando un'impronta culturale a questa associazione". Successivamente la parola l'ha presa il presidente, Ermanno Pastina, che ha voluto ringraziare i presenti: "Il Dopolavoro è un'istituzione storica, un punto di incontro per la città di Velletri. Abbiamo fatto molte iniziative nel
passato, ricordo i corsi di ballo, il concerto di Ambrogio Sparagna... poi però abbiamo vissuto tante vicissitudini. Addirittura tempo fa la struttura era stata messa in vendita per costruire un centro commerciale, mancava solo la mia firma. Chi mi conosce sa che mai avrei firmato, e oggi sono felice di quest'evento. Dobbiamo difendere il nostro dopolavoro con le unghie e con i denti". A portare il saluto dell'amministrazione comunale, tra il pubblico, l'assessore ai Beni Comuni Sergio Andreozzi. L'esponente politico cittadino ha improntato le sue dichiarazioni sulla nostalgia: "Velletri ha bisogno di punti di aggregazione, e il dopolavoro lo è sempre stato. Si giocava a carte, a dama, a bridge, c'era una squadra di atletica. Ho passato qui tutta la mia infanzia e la mia adolescenza, e come me tantissimi ragazzi. Ci divertivamo, addirittura qui fuori c'era una ridente fontana con delle trote. Poi la chiusura, e devo ammettere La sala preparata prima della presentazione che ogni volta che passavo di qui e vedevo chiuso era per me un brutto segno. Come amministrazione e come assessorato ai
Beni Comuni forniremo tutto l'appoggio che possiamo, e spero che i progetti abbiano seguito
". Dall'amministrazione è intervenuto anche il presidente della Commissione Cultura (più precisamente "Terza Commissione") Stefano Pennacchi, il quale ha voluto sottolineare lo spirito aggregativo del Dopolavoro esprimendo soddisfazione e auspicando un buon futuro viste le potenzialità. Dopo i saluti è stata la volta del tema della serata, la poesia. Il direttore Rocco Della Corte ha introdotto la declamazione dei versi di Ignazio Zito, battendo molto sul tasto della cultura: "Pubblicare qualcosa è un grande atto di coraggio e fa sempre bene mettersi in gioco. Al giorno d'oggi la cultura viene sempre sottovalutata, tutti sono all'unanimità favorevoli ad incoraggiarla ma poi per un motivo o per un altro le forze e i finanziamenti vanno sempre in altre direzioni. La cultura però è una risorsa impareggiabile, non si può Il pubblico riscaldato dal camino lodare soltanto a seconda delle circostanze. Pirandello è stato bistrattato molte volte, salvo poi essere acclamato a furor di popolo dopo la vittoria del Nobel nel 1934 quando in conferenza stampa non potè fare a meno di scrivere in un foglio 'pagliacciate, pagliacciate, pagliacciate' di fronte all'ipocrisia dei giornalisti. Dobbiamo salvaguardare la cultura, ci rende liberi e ci fa riflettere". Successivamente microfono ad Ignazio Zito, visibilmente emozionato, che è stato accolto da un grande applauso. Ha spiegato cosa lo ha mosso a pubblicare il libro, ringraziando tutti coloro che lo hanno supportato. Poi la recitazione di due poesie, "Dolce Terra Mia",
"Otopia" e a in seguito a richiesta del pubblico "Ricordo d'estate". Il pubblico - intervenuto abbastanza numeroso - ha ascoltato in silenzio e poi applaudito. Le poesie lette hanno suscitato l'interesse di spettatori e L'intervento dell'assessore Andreozzi amici, che mai avevano conosciuto il lato poetico del loro amico di tutti i giorni Ignazio. Prima dei saluti finali del presidente Ermanno Pastina, che ha invitato tutti al brindisi e al rinfresco completamente fatto in casa, è intervenuto anche Fabio Taddei, autore del libro "Velletri e le sue città gemellate", per esprimere soddisfazione nella nuova impronta culturale che vuole darsi il Dopolavoro. Tanta soddisfazione tra gli organizzatori, come ha detto ufficiosamente il presidente Pastina era un esame, e partecipazione e soddisfazione del pubblico fanno pensare che la prova sia superata. I prossimi passi per il dopolavoro sono la nuova organizzazione associativa e la promozione di nuovi eventi culturali. Sono attese dunque novità, un angolo di Velletri rinasce.

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