La conquista della ragione: l’evoluzione societaria verso la “civiltà”: sui binari dell'Illuminismo

Il processo di autoconvinzione delle proprie capacità da parte dell’uomo inizia nel 1700: un nuovo spirito critico cambia il punto di vista della società liberando l’Europa, a partire dalla Francia; tanti progressi…ma quante tenebre restano da illuminare oggi? Il treno illuminista ripartirà? 

di Rocco Della Corte
Con il termine “illuminismo” si è sempre indicata una fase storica che, ancor prima di essere definita, ha dato l’idea di novità. Questo movimento, nato nei caffè, nei bistrot e nei bar dove si tenevano confronti e discussioni, ha lasciato il segno marcando il secolo della rivoluzione francese. Nonostante la rottura con il Medioevo che si è verificata nel Rinascimento, l’Illuminismo ha scacciato gli ultimi fantasmi ed è stato più drastico nell’imporsi alla società. Per capire il prima e il dopo della fase illuministica basta leggere il filosofo tedesco Kant: “L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità”. Incapacità di usare il proprio intelletto, mancanza di decisione e di coraggio, devozione assoluta verso determinati modelli sono problemi attualissimi. Sempre più spesso l’uomo ricade nella minorità lasciandosi corrompere dai mass media. Avere falsi modelli, convinzioni deboli e scopiazzate da altri fa dell’uomo un semplice burattino incapace di guardare al di là del proprio naso. Torna sempre utile quindi l’esortazione di Kant: “Abbi il coraggio di servirti della propria intelligenza”. Un’altra grande invenzione dell’Illuminismo è l’Enciclopedia: per uscire dalla minorità Diderot, D’Alembert e altri intellettuali hanno elaborato questo dizionario che raccoglie le conoscenze dell’uomo illuminate dalla ragione. Nel libro del sapere si parla anche di religione. In questo periodo perde terreno il potere della Chiesa: l’istituzione ecclesiastica viene vista come una forma di superstizione che blocca l’uomo, preso dalle bizzarrie religiose e dai dogmi di fede. La nuova visione illuministica propone invece la luce, che illumina la mente umana e la aiuta ad uscire dalle tenebre. Proprio il concetto di Dio non è più “intoccabile”. Si sviluppano pensieri atei e teorie secondo le quali la religione è solo una forma di speranza. Guardando il mondo di oggi forse non sembra proprio illuminata, perché sono sempre più diffuse credenze e convinzioni che hanno la solidità di un castello di carta. La religione, soprattutto in Italia, continua a fare il bello e il cattivo tempo sguazzando nell’oscurità e “spadroneggiando sugli idioti”, come recita l’Enciclopedia Illuminista. Ma resta il fatto che la pulce nell’orecchio, il merito del dubbio religioso, è una vittoria riportata proprio dall’Illuminismo. Anche la politica è stata toccata dalla luce di rinnovamento. Molti sovrani sono stati illuminati e hanno cambiato metodo legislativo (Maria Teresa d’Austria, Carlo III, Giuseppe II, Pietro Leopoldo) istituendo per esempio l’istruzione obbligatoria o riformando la giustizia. Quello che per noi oggi è normale, come l’assenza della tortura, un processo, un attento giudizio critico, nel 1700 non era così scontato. E’ la prima volta che si afferma una sorta di diritto, una specie di uguaglianza, di ponte tra il più forte e il più debole. Un discorso diverso merita la pena di morte: abolita in molti stati nel 1700 (notevole anche il contributo di Beccaria per l’eliminazione della stessa in Italia), oggi resta vigente in tanti paesi “civili”. E’ assurdo che paesi “esportatori di democrazia”, come ad esempio gli Stati Uniti d’America, mantengano questa legge salendo alla ribalta della cronaca per ridicole condanne come quella subìta da un cane qualche tempo fa. La giustizia per quanto scrupolosa può commettere errori (si veda il caso di Daniele Barillà in Italia, condannato per un errore di trascrizione di una targa), e se un errore porta alla uccisione di un innocente la coscienza umana di chi ha sbagliato dovrebbe morire di conseguenza. Sarebbe necessario un nuovo illuminismo, al passo con i tempi, portatore di progresso in una società che sotto molti aspetti regredisce. I mali della società del 2009 sono gli stessi del 1700: una religione che si immischia nella politica degli stati e continua a predicare bene e razzolare male (“Fai ciò che dice il prete ma non quello che fa”). Una giustizia che è lenta, semi-corrotta e specchio di una quotidianità contraddittoria e incapace di dare una svolta alla propria “minorità”. Se l’illuminismo è stato così importante ed ha risvegliato l’uomo, oggi è necessario uno scossone che desti nuovamente un pianeta ed un umanità assopiti. Tutto il mondo è come una grande città: le strade del centro storico sono illuminate, ma restano vicoli e viali di periferia da liberare dalle tenebre con i lampioni della ragione. Siamo in attesa che riparta il treno dell’Illuminismo.

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