In morte di Eliodoro Lombardi


Spento per me non sei, ma vivi ancora:
vivi dentro il mio cuor, Lilibe Vate,
nel fervido pensier ti veggo ancora
qual ti vidi io nella più fresca etate.

Miro il tuo volto che la rosa infiora,
Le lunghe chiome bionde inanellate,
la magica pupilla che innamora,
cerulea come l’onde interminate!

Dentro il mio petto Amor pinse e scolpio
 il tuo leggiadro angelico sembiante
e il chiaro nome che non teme oblio.

Oh potessi innalzarlo fino all’etra!
Ma l’acuto dolor le corde ha infrante

Della mia flebile dolente cetra.
(Rosaria Giaconia)

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