Gli ufologi hanno ipotizzato la possibile presenza di accenni all’ufologia all’interno di alcune opere d’arte degli ultimi secoli ma, andando ancora più indietro nel tempo, si può notare che anche le raffigurazioni realizzate dai popoli antichi presentano oggetti non identificati o individui particolari con abiti che fanno pensare a tute spaziali. Per questo, già dalla metà del Novecento, è nata l’ipotesi di un possibile contatto tra le antiche civiltà umane (Aztechi, Maya, Inca, Sumeri, Egizi,…) e gli extraterrestri. Questo straordinario contatto avrebbe condizionato la vita e lo sviluppo degli esseri umani che, pertanto, avrebbero cominciato a considerare gli alieni come divinità.
Zacharia Sitchin è stato uno degli uomini più famosi per questo tipo di ricerche ed intuizioni: si tratta di un importante studioso di origine russa che ha dedicato molta parte dei suoi studi al popolo sumero. Secondo Zacharia Sitchin, i sumeri erano al corrente di una realtà straordinaria, cioè dell’esistenza di un pianeta ancora più grande di Giove, chiamato Nibiru, che entrerebbe ed uscirebbe ciclicamente dal nostro sistema solare. Tale pianeta, inoltre, è abitato da entità denominate Annunaki, che avrebbero fortemente condizionato la vita degli esseri umani.
Anche l’antica letteratura, secondo molti ufologi, conterrebbe indizi sulla veridicità dell’ipotesi aliena. Un esempio potrebbe essere dato dalla letteratura sumera, da alcune parti di testi sacri cristiani, dalla letteratura vedica, dagli antichi poemi che descrivono macchine complesse, oppure ancora, da molti racconti risalenti all’epoca medievale che hanno per protagonisti strane entità.
La clipeologia, definita anche “archeologia spaziale, archeologia misteriosa, paleoufologia”, si dedica proprio allo studio dei reperti antichi per ricercare in essi le prove dell’esistenza degli extraterrestri e del contatto tra loro e gli esseri umaAnche l’antica letteratura, secondo molti ufologi, conterrebbe indizi sulla veridicità dell’ipotesi aliena. Un esempio potrebbe essere dato dalla letteratura sumera, da alcune parti di testi sacri cristiani, dalla letteratura vedica, dagli antichi poemi che descrivono macchine complesse, oppure ancora, da molti racconti risalenti all’epoca medievale che hanno per protagonisti strane entità.
La clipeologia, definita anche “archeologia spaziale, archeologia misteriosa, paleoufologia”, si dedica proprio allo studio dei reperti antichi per ricercare in essi le prove dell’esistenza degli extraterrestri e del contatto tra loro e gli esseri umani.
La scienza ufficiale come al solito non concorda con tutto questo, ma tali teorie restano sicuramente affascinanti e meritevoli di essere prese in considerazione.
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