Perchè Lilibenews?
Etimologia. Prima di Marsala: Lilibeo proviene da Lilibe, vale a dire Sirena/Ninfa di un fiume, oppure da "Lelub", antica parola fenicia, che significa "leone". Infatti gli arabi chiamarono Marsala "Le Luboe" che suona "versus Libiam", città al cospetto della Libia. Adriano, imperatore, alla nuova colonia diede il nome di Lilibeo. La tradizione vuole che Lilibeo venisse occupato da Elisa, circa duemila anni prima della venuta di Cristo. Elisa, pronipote di Jafet, nel suo lungo e duro viaggio, trovato nel Lilibeo un sicuro porto, vi si fermò per abitarvi con la sua famiglia, che prosperò felicemente. Nel basso e roccioso promontorio di Capo Boeo dove si estendeva l'antica Lilibeo, oggi Marsala: proprio per entrare nella storia della città è d'obbligo tenere in considerazione le vicissitudini del suo promontorio, ai cui lati si estendono due pianure marittime che formano lo Stagnone (con Mozia e alcune piccole isole) e l'altra l'attuale porto. Quest'ultimo ha sempre caratterizzato la città determinandone la sua importanza in campo economico e politico fin dai tempi dei romani. Proprio Scipione, nel 204, per combattere i Cartaginesi, fece 'chiudere' il porto gettandoci dei massi che avevano il fine di impedire l'accesso della flotta nemica. Ma questo è soltanto un esempio. Nel 1575 Marsala perse la sua importanza marittima per colpa dell'invasione dei berbereschi che di fatto sancì l'ostruzione dello "scalo" portuale. Mozia è l'antica origine di Lilibeo: la città sorgeva distante poche centinaia di metri dalla costa, ed era collegata ad essa con una strada ancora oggi visibile. Le prime testimonianze di Mozia risalgono al secolo VIII a.C. con lo stanziamento dei Fenici in Sicilia: i traffici commerciali, tra l'altro ancora non completamente attivi perchè Cartagine era stata appena fondata dal popolo dei navigatori, erano la linfa vitale dell'economia lilibea. Mozia era uno svincolo fondamentale per i traffici marittimi e divenne presto un grande centro abitato con una cinta muraria di protezione, torri, palazzi e monumenti oltre ad una popolazione ricca e numerosa. Tutta Mozia era una vera ed autentica città fortificata.
La strada sottomarina di Mozia nell'immagine all'inizio.

AGGIORNAMENTO: Il complesso urbanistico di Mozia ricordato da Diodoro era adorno di stupendi edifici, si estendeva su un'unica strada ed intorno ad essa si disponevano le abitazioni dei lilibetani.
PORTA NORD: è l'ingresso nord della città, complesso orientale, molto rovinato, è costituito da un'area rettangolare delimitata ad da rozzi muri a piccole pietre. Anche in questo edificio esistono tracce di una ristrutturazione. Nell'area si sono rinvenute tre anfore infisse nella sabbia, la cui funzione non è ancora chiara. Ritrovati anche numerosi frammenti di ciotole e piccoli piatti utilizzati probabilmente per il culto. Il santuario sia per le forme architettoniche che per le caratteristiche dei depositi votivi sembra riferibile ad un culto greco-punico.
STRADA SOTTOMARINA: La strada fu realizzata intorno alla metà del VI secolo, in relazione allo spostamento della necropoli sul promontorio di Birgi. Un necropoli esisteva anche sul litorale nord-orientale dell'isola. Sulla base delle foto aeree alcune strutture sommerse in grandi blocchi squadrati disposte ad ovest della strada sembrano formare una sorta di molo per un porticciolo, di cui la stessa strada artificiale e una scogliera parallela alla costa dovevano costituire le banchine di attracco. In corrispondenza del limite costiero attuale è stata rinvenuta una pavimentazione realizzata con ciottoli sopra un letto di terra e sabbia. A circa 500 m dalla Porta Nord la strada si allargava in una piazzola costruita con grandi blocchi squadrati, luogo di sosta o base per un piccolo edificio.
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